Ecco il blog di Letture da Metropolitana
Da oltre 10 anni Letture da Metropolitana (LdM) è un luogo virtuale in cui autori e lettori si incontrano. In questi 10 anni LdM ha pubblicato quasi 9000 racconti di circa 1000 autori diversi ricevendo complessivamente più di 60000 commenti. Se siamo riusciti ad accogliere una così amplia umanità, a toccare così tanti temi, forse una cosa è mancata. Nei commenti dei nostri racconti sono stati toccati una quantità di temi estremamente interessanti, ma questi contenuti, dispersi in una miriade di post, risultano difficilmente fruibili. Lo scopo di questo spazio è fornire agli autori e ai lettori uno strumento per poter dare uno spazio organizzato alla discussione e per recuperare facilmente i contenuti di interesse. Tra gli argomenti che cercheremo di trattare in questo blog vi saranno sicuramente i generi letterari, l'uso dell'Intelligenza Artificiale (IA) per la scrittura, lo scrivere in italiano, la formattazione dei testi. Uno spazio sarà dedicato alle recensi...
Oggi su invito di Rubrus parliamo di Storia.
RispondiEliminaNapoleone I ,
L' Empereur ,
Fu un tiranno o un liberatore...
nessuna delle due ipotesi, si parte con la rabbia della rivoluzione per poi adagiarsi e crogiolarsi fra le braccia robuste del potere. è successo a lui e a tanti altri. in Italia, in Russia, in America si scalza il vecchio e si mette il nuovo, ma in effetti non cambia niente, anzi peggiora.
RispondiEliminaSi ma indubbiamente gli eserciti francesi portarono in giro per l' Europa il concetto di cittadinanza...non più sudditi ma cittadini
RispondiEliminaConcordo con lo Scrittore e posso aggiungere che per me è stato un leader carismatico e paraculo per poi in finale prendere atto che chi comanda non sono i potenti ma la forza della vita stessa ed il destino ed in final voglio ricordar anche se non sembra pertinente, la livella di Toto'. Saluti a tutti dal Fest
RispondiEliminaCiao a tutti sono Dario. A mio avviso incarno' molto bene sia il ruolo di tiranno che di liberatore. Tiranno per il regime autoritario imposto, per aver reintrodotto la schiavitù nelle colonie, nonostante la rivoluzione francese l'avesse abolita, per le campagne militari e per i morti dhe causarono. Fu un liberatore e innovatore per il famoso codice napoleonico dhe avrebbe dovuto promuovere "la legge è uguale per tutti". Qui ci metto una decina di punti interrogativi perché vediamo quanto non sia vera questa affermazione neppure oggi. Cito Alessandro Manzoni " Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza". A mio parere è stato un uomo spietato, vittima del suo stesso potere, quindi è stato sia tiranno che liberatore anche se ha prevalso maggiormente il primo ruolo.
RispondiEliminaConcordo con l'anonimo: ricordiamo che abolì o quasi la libertà di stampa, riunì in sè tutti i poteri, piazzò i membri della propria famiglia nei posti di comando. Credo sia sbagliato avvicinarlo ai dittatori del XX secolo, come talvolta si fa, ma più corretto paragonarlo a Cesare. Il discorso sul codice napoleonico è un po' più complicato, ma indicativo: all'epoca vigeva il diritto comune di orgine romane che, dopo secoli di stratificazioni, era diventato incomprensibile e arbitriario ed era necessario andare oltre. Sull'onda degi illuministi, Napo volle fare chiarezza... purchè fosse lui a tenere il lume. Come in tanti altri campi, due piccioni con una fava.
RispondiEliminaSe non fosse stato sconfitto la storia dell'Europa e del mondo sarebbero state molto diverse?
RispondiEliminaForse no perché morto un Napoleone se ne fa un altro. Fest
EliminaNon credo che sarebbe cambiata se NApoleone avesse vinto a Waterloo: Contro la Francia erano state scagliate diverse coalizioni e altre ancora sarebbero state formate; presto o tardi lo stato non avrebbe più potuto sostenere lo sforzo bellico ed economico, inoltre la Grande Armata, dopo la Campagna di Russia, era molto ridimensionata
EliminaSecondo voi la Politica francese soffre ancora della sindrome della "Grandeur"?
RispondiEliminaSe mi permettete la battuta, non me ne vogliano i cugini d'oltralpe, TUTTI i francesi soffrono della sindrome della "Grandeur"! Ma a conti fatti, forse è più un pregio che un difetto...
EliminaNapoleone, come pure Cesare e Alessandro Magno, mi hanno affascinato tantissimo da quando ero ragazzino. Oggi si sentono spesso giudizi negativi di questi personaggi, sottolineandone la ferocia o il carattere dittatoriale dei loro governi. Oggi amiamo dare giudizi negativi degli abusi del passato e chiudiamo acquiscenti entrambi gli occhi sugli abusi di oggi. Personalmente credo che questi tre uomini hanno cambiato il nostro Pianeta moltissimo e in meglio. Ricordiamoci che Napoleone ha spazzato via l'assolutismo delle monarchie europee introducendo un codice che aboliva i privilegi di casta. Si fece imperatore, certo. Ma fu imperatore per "volontà della Nazione", non per "grazia di Dio" come i suoi predecessori.
RispondiEliminaNapoleone chiude l'epoca dei due soli: potere statale e potere religioso, che si erano affrontati, combattuti e alleati con alterni esiti e fortune sin dai tempi di Costantino (nel mondo pagano le cose andavano un po' diversamente). Il potere non necessita più di un'investitura religiosa, ma è da sè sufficiente e il quadro di David, con Pio VII, relegato in un angolo mentre Napo si incorona da sè, lo illustra splendidamente. Con lui subisce un'accelerazione il processo che, partito con le monarchie assolute contrapposte al sitema feudale, avrebbe portato allo Stato - Leviatano contemporaneo. Anche qui, perciò, vedo due aspetti: da un lato il consolidamento di alcune istanze liberali fatte proprie dall'Illuminismo, ma prudentemente raffreddate (e, dopo i furori giacobini, era inevitabile e forse necessario), dall'altro il consolidamento di uno stato moderno, efficiente, ma anche con molte delle caratteristiche che lo avrebbero reso onnipresente e oppressivo nel secolo a venire. Corsi e ricorsi storici: Carlo Magno fu incoronato imperatore nell'800, Napoleone esattamente mille anni dopo - e lo fece apposta perchè era anche u grande regista.
EliminaQuanto all'abolizione dei privilegi di casta, in realtà aveva anche lo scopo di sostituire una nobiltà con un'altra, e in parte era iniziata molto prima, con lo svuotamento graduale dei privilegi nobiliari da parte delle monarchie assolute, illuminate e no. Pensiamo al famoso "Lo Stato sono io" di Luigi XIV che radunò i nobili a Versailles in mezzo a lussi e sfarzo, ma li rese totalmente dipendenti da sè, privandoli di effettivo potere politico.
Certamente il giovane Napoleone trasse grande vantaggio dall' aiuto prezioso della prima moglie Josephine...
RispondiEliminaDa Cleopatra alla contessa di Castiglione, amante di Napoleone III
RispondiEliminaLa storia ci dice che ogni mezzo è lecito nella lotta per il potere
Be', Cleopatra era regina a tutti gli effetti del più ricco Stato dell'epoca. Si può dire che conquistò Giulio Cesare che così non conquistò l'Egitto. Il rapporto con Marco Antonio fu più paritario, non dettato solo da ragioni politiche e volto alla costruzione di una monarchia ellenistica a trazione egiziana che avrebbe dominato la parte orientale del Mediterraneo, allora la più ricca e avanzata.
EliminaLa storia scritta da Napoleone propaga i suoi effetti fino ad oggi
RispondiEliminaSicuramente in Svezia dove la casa regnante discende direttamente dal Maresciallo francese Bernadotte, uomo tra i più vicini a Bonaparte
Ormai in Occidente le monarchie (con la parziale eccezione, forse, di quella inglese, non a caso una delle maggiori avversarie di Napo) sono prima di tutto un asset turistico, ma non si può negare che le idee illuministe portate in punta di baionetta e passate attraverso il filtro bonapartista abbiano cambiato il volto dell'Europa. Credo che l'eredità napoleonica, comunque la si giudichi, sia soprattutto questa. Come dicevo, non credo che Napoleone avrebbe potuto durare più a lungo di quello che durò, ma le innovazioni che viaggiavano coi suoi eserciti modellarono il 19° secolo.
Elimina